Sei in crisi con il tuo partner e vuoi sapere:

QUALI SONO I TUOI DIRITTI?

SE TI SPETTA LA CASA FAMILIARE E IL MANTENIMENTO?

COME TUTELARE I TUOI FIGLI?

Contatta l’Avv. Beatrice Baratelli che si occupa di diritto di famiglia.

Hai bevuto prima di metterti alla guida?

Potresti aver bisogno di un Avvocato Penalista

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L'affidamento dei figli per coppie conviventi

La convivenza more uxorio è una coabitazione caratterizzata da legami affettivi tra le parti e da una stabile organizzazione comune.

La Legge Cirinnà n. 76 del 20 Maggio 2016 ha introdotto la possibilità di registrare le convivenze conferendo ai Partners (sia eterosessuali che omosessuali) la possibilità di redigere un contratto che regoli alcune questioni patrimoniali conferendo anche alcuni diritti in tema di assistenza ( per esempio il convivente può essere nominato amministratore di sostegno), risarcimento danni e partecipazione all’impresa familiare (per esempio ha diritto alla partecipazione agli utili ed ai beni acquistati con essi oltre che agli incrementi dell’azienda).

Non è obbligatorio procedere con la registrazione della convivenza: in questo caso i legami di natura personale (fedeltà reciproca e assistenza morale) e patrimoniale (collaborazione materiale) sono rimessi alla spontanea osservanza dei componenti della coppia.

E pertanto in questo caso la convivenza more uxorio non può avere gli stessi effetti giuridici di un matrimonio ma, al contrario, ne costituisce l’antitesi: la decisione di convivere senza contrarre matrimonio è la libera scelta di coloro che non vogliono sottoporre alla disciplina dell’ordinamento giuridico i propri legami affettivi e materiali.

I limitati effetti che la legge riconosce alla convivenza non registrata come situazione di fatto in nessun caso possono essere assimilati ai diritti e agli obblighi, caratterizzati dalla reciprocità, che nascono dal matrimonio e che costituiscono lo status di coniuge.

cosa dice la legge?

La disciplina in merito all'affidamento dei figli per coppie conviventi

ASSEGNAZIONE DELLA CASA FAMILIARE E COPPIA DI FATTO

Se i conviventi hanno avuto figli è possibile che uno dei partners ottenga l’assegnazione dell’immobile.

Ciò avviene  indipendente dalla proprietà dell’immobile, che può essere sia di uno dei due che di una terza persona, perché ai fini dell’assegnazione rileva se la coppia abbia o meno figli minori o maggiorenni ma non autosufficienti.

La natura del provvedimento di assegnazione, infatti, risponde all’esigenza di tutela della prole a mantenere l’habitat domestico quindi l’assegnazione della casa spetta, generalmente, al convivente presso cui vengono collocati i figli.

L’assegnazione viene valutata a livello economico nella definizione delle condizioni patrimoniali e, quindi, della misura del contributo al mantenimento da versare in favore dei figli.
Se i conviventi si lasciano senza aver avuto figli i criteri utilizzati dai Tribunali sono diversi perché il Giudice difficilmente concederà l’assegnazione ad una persona diversa dal proprietario: il Tribunale tende a far prevalere il diritto di proprietà dell’immobile. Il partener, laddove dimostri l’impossibilità di procurarsi un altro alloggio per evidenti difficoltà economiche, potrà ottenere la possibilità di rimanere nell’immobile il tempo necessario per far fronte alla propria esigenza abitativa.

La prova la convivenza more uxorio

Una convivenza non registrata è difficile da provare in maniera documentale. In aiuto vi è il certificato della comune residenza anagrafica e dello stato di famiglia comune.

La prova potrebbe essere più agevole in caso si figli, riconosciuti da entrambi, e residenti nella medesima abitazione.

In ogni caso, laddove sorgano questioni giudiziarie, la prova può essere data anche con dichiarazioni testimoniali e fotografie.

le prestazioni di assistenza fra conviventi

Le prestazioni per l’assistenza materiale fra i conviventi costituiscono l’adempimento spontaneo di doveri.

Tali prestazioni economiche costituiscono l’adempimento di doveri morali quindi generalmente non è prevista la restituzione di quanto si è spontaneamente pagato.

Non sono in alcun modo applicabili alla convivenza non registrata le norme sulla comunione fra i coniugi e, pertanto, gli acquisti effettuati durante la convivenza entrano nel patrimonio di colui che li ha effettuati, restando separati i patrimoni dei due componenti della coppia, salvo acquisti in comproprietà.

la casa familiare

L’abitazione nella quale i partners hanno stabilito la coabitazione viene generalmente individuata come casa familiare, soprattutto se la coppia ha dei figli.

In questo caso, infatti, anche nel momento in cui il legame affettivo tra i genitori viene meno, la legge impone che gli stessi regolamentino l’assegnazione dell’immobile nello stesso modo in cui avviene in caso di separazione e divorzio, proprio per il bene della prole.

Le procedure per decidere sull’assegnazione della casa (e sul mantenimento, affidamento e collocazione) in presenza di figli di coppie non sposate sono le stesse previste in caso di separazione e divorzio. Il procedimento sarà consensuale o giudiziale a seconda che i genitori siano o meno d’accordo.

La casa, quindi, verrà assegnata al genitore collocatario dei minori, indipendentemente dalla proprietà dello stesso.

Nel caso in cui non ci siano figli, invece, e l’immobile è di proprietà di uno solo dei partner, l’altro generalmente non ha alcun diritto.

diritto al mantenimento

Un diritto al mantenimento non è previsto in caso di fine di una convivenza more uxorio.

Possono unicamente sussistere degli oneri alimentari, laddove il soggetto versi in stato di bisogno.

Per poter ottenere l’assegno alimentare la parte richiedente deve dare la prova di essere in condizione di bisogno e di non essere in grado di provvedere a soddisfare le necessità primarie ed essenziali.

La prestazione alimentare, inoltre, potrà essere concessa solo per un periodo proporzionale alla durata della convivenza, quindi limitato nel tempo.

Quali sono i passaggi per ottenere un Affidamento e come opera lo Studio Legale dell’Avv. Beatrice Baratelli?

1
La Consulenza
Preliminare e fondamentale è valutare la Tua situazione personale approfondendo le Tue ragioni e i Tuoi diritti in sede di consulenza, online o presso lo Studio Legale.
2
Lettere di Avvio Pratica
Si trasmette al Tuo ex coniuge apposita comunicazione per rappresentare la Tua volontà di avviare un Affidamento del minore.
3
Accordo

Sarà mio compito, previo Tuo consenso, provare a trovare un accordo che rispecchi i Tuoi interessi e diritti.

4
Procedura Consensuale
A seguito del raggiungimento dell’accordo, lo Studio Legale procede con la redazione e il deposito del ricorso dando avvio all’Affidamento del minore.
5
Procedura giudiziale
In caso di mancato accordo che Ti soddisfi, lo Studio Legale procede ad attivare il procedimento per ottenere l’Affidamento del minore con apposita predisposizione del ricorso e delle relative prove. Trattasi di una causa a tutti gli effetti che verrà preparata e seguita con competenza e serietà.

Quali sono le conseguenze se mi metto alla guida dopo aver bevuto?

La Sanzione Amministrativa del pagamento di una somma da euro 543 a euro 2.170, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l). All’accertamento della violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi.

L’Ammenda da 800 a 3.200 euro e l’arresto fino a sei mesi, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno.

L’Ammenda da 1.500 a 6.000 euro e l’arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni. (Art 186 cds).

Una Sanzione Amministrativa

del pagamento di una somma da euro 543 a euro 2.170, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l). All’accertamento della violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi.

L'Ammenda da 800 a 3.200 euro

e l’arresto fino a sei mesi, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno.

L'Ammenda da 1.500 a 6.000 euro

e l’arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni. (Art 186 cds).

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Dopo una attenta disamina del caso in sede di consulenza ti verrà fornito un preliminare parere sulla strategia difensiva più proficua per la Tua difesa nel processo penale e per il recupero della Tua patente prima possibile.

Per affrontare al meglio la tua situazione occorrono alcuni step fondamentali:

1
La Consulenza

Il primo passo è quello di analizzare il reato che ti hanno contestato e la relativa pena accessoria (sospensione o revoca della patente) quindi stabilire il Tuo piano di azione personalizzato.

2
L'Opposizione a Decreto di Condanna

Generalmente a seguito della contestazione del reato di guida in stato di ebbrezza ex art. 186 codice della strada si riceve la notifica del decreto penale di condanna e lo Studio Legale si occuperà di redigere e depositare la relativa opposizione al decreto penale di condanna.

3
Il Processo Penale

Generalmente a seguito della contestazione del reato di guida in stato di ebbrezza ex art. 186 codice della strada si riceve la notifica del decreto penale di condanna e lo Studio Legale si occuperà di redigere e depositare la relativa opposizione al decreto penale di condanna.

Step 1

La Consulenza

Che sia la prima volta che sei stato fermato

per guida in stato di ebbrezza o che Ti sia già successo, la consulenza con l’Avvocato penalista che si occupa di reati stradali è il primo passo da compiere per sapere in modo dettagliato cosa fare per riavere la patente prima possibile e per affrontare il processo penale in modo sicuro seguito da me passo dopo passo.
Ti verrà fornito un piano di azione personalizzato.

Step 2

L’Opposizione a Decreto Penale di Condanna

Il decreto penale di condanna equivale

ad una sentenza di condanna vera e propria: prevede una sanzione pecuniaria, oltre alla pena accessoria della sospensione o della revoca della patente.
Per evitare tale condanna è sufficiente proporre opposizione: ma attenzione perché il termine per fare opposizione è di quindici giorni che decorrono dalla data di notifica del provvedimento (e cioè dalla concreta ricezione dell’atto).
Con l’opposizione sarà possibile chiedere lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità o la messa alla prova e non avere conseguenze rilevabili nel casellario giudiziale.

Step 3

Il Processo Penale

Con l’opposizione al decreto penale di condanna

seguirà l’avvio del processo penale ove l’Avvocato Beatrice Baratelli difenderà i Tuoi diritti.
Come già detto, sarà possibile definire il processo penale con lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità.
Tuttavia se il guidatore ha provocato un incidente stradale non avrà la possibilità di estinguerlo con i lavori di pubblica utilità.
A quel punto l’indagato o imputato per guida in stato di ebbrezza avrà a disposizione diverse strategie processuali da valutare insieme al proprio Avvocato.
La messa alla prova consiste nella prestazione di ore di lavori di utilità sociale, oltre al versamento di una somma al fondo “Vittime della Strada” a titolo di condotta riparatoria del reato commesso.
Anche la messa alla prova, così come il corretto svolgimento dei lavori di pubblica utilità, comporta l’estinzione del reato.

APPROFONDIMENTI
Step 1

La Consulenza

Che sia la prima volta che sei stato fermato per guida in stato di ebbrezza o che Ti sia già successo, la consulenza con l’Avvocato penalista che si occupa di reati stradali è il primo passo da compiere per sapere in modo dettagliato cosa fare per riavere la patente prima possibile e per affrontare il processo penale in modo sicuro seguito da me passo dopo passo.
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Step 2

L’Opposizione a Decreto Penale di Condanna

Il decreto penale di condanna equivale ad una sentenza di condanna vera e propria: prevede una sanzione pecuniaria, oltre alla pena accessoria della sospensione o della revoca della patente.
Per evitare tale condanna è sufficiente proporre opposizione: ma attenzione perché il termine per fare opposizione è di quindici giorni che decorrono dalla data di notifica del provvedimento (e cioè dalla concreta ricezione dell’atto).
Con l’opposizione sarà possibile chiedere lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità o la messa alla prova e non avere conseguenze rilevabili nel casellario giudiziale.

Step 3

Il Processo Penale

Con l’opposizione al decreto penale di condanna seguirà l’avvio del processo penale ove l’Avvocato Beatrice Baratelli difenderà i Tuoi diritti.
Come già detto, sarà possibile definire il processo penale con lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità.
Tuttavia se il guidatore ha provocato un incidente stradale non avrà la possibilità di estinguerlo con i lavori di pubblica utilità.
A quel punto l’indagato o imputato per guida in stato di ebbrezza avrà a disposizione diverse strategie processuali da valutare insieme al proprio Avvocato.
La messa alla prova consiste nella prestazione di ore di lavori di utilità sociale, oltre al versamento di una somma al fondo “Vittime della Strada” a titolo di condotta riparatoria del reato commesso.
Anche la messa alla prova, così come il corretto svolgimento dei lavori di pubblica utilità, comporta l’estinzione del reato.

AVV. BEATRICE BARATELLI

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Quando una relazione è giunta al termine ci sono sempre questioni urgenti e complesse da affrontare, per questo è necessario rivolgersi a un avvocato che possieda competenza e professionalità, ma anche la sensibilità e l’attenzione necessarie per capire le Tue ragioni, spiegarTi ogni Tuo dubbio e assisterTi in questo percorso.

Per questo motivo l’Avv. Beatrice Baratelli di diritto di famiglia si occuperà personalmente della pratica, consensuale o giudiziale, con impegno e serietà, prestando particolare attenzione anche al rapporto umano con il proprio assistito garantendo comprensione delle Tue ragioni e la difesa dei Tuoi diritti.

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Ascolto e comprendo le Tue ragioni quindi difendo i Tuoi diritti

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Domande Frequenti

Alcune delle domande che vengono poste dai nostri clienti.

L’ex convivente di un legame non registrato non può vantare nei confronti dell’altro alcuna pretesa di ordine economico relativa al proprio mantenimento.
No, il partner more uxorio non ha la qualità di erede, indipendentemente dalla durata della convivenza. Quindi, in mancanza di disposizione testamentaria in favore del convivente, quest’ultimo non potrà vantare alcun diritto sul patrimonio ereditario dell’altro convivente.
E’ un contratto atipico con il quale le parti possono autonomamente disciplinare i propri rapporti patrimoniali, non solo per il periodo della convivenza, ma anche per l’eventualità di cessazione della stessa. Perché l’accordo di convivenza possa essere pienamente valido, inoltre, entrambi i conviventi devono avere lo status libero.
Si, generalmente viene disposto l’affidamento condiviso in conformità al principio di bigenitorialità. La procedura è la stessa prevista per la separazione e il divorzio.

Per stabilire l’assegno di mantenimento non ci sono tabelle o criteri previsti per legge ma occorre una precisa valutazione dei seguenti fattori come per la separazione e il divorzio:
1. la situazione e capacità economica di entrambi i genitori;
2. il tenore di vita goduto dalla famiglia;
3. il tempo di permanenza dei figli presso i genitori.

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2022
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2022
– Il conflitto in Ambito Familiare

2022
Separazione e Divorzio

2022
– La Mediazione Familiare

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