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Il Divorzio

Solo con il divorzio si pone definitivamente fine al matrimonio. La domanda può essere proposta da sola dopo la separazione oppure a seguito della riforma cartabia insieme alla separazione per essere trattata da un solo giudice in un’unica causa.

Il divorzio, come la separazione, può essere consensuale quando i coniugi hanno già trovato un accordo su tutte le condizioni, oppure giudiziale quando un coniuge – attraverso un avvocato – fa causa all’altro.

In questo caso spetta al Tribunale decidere le condizioni del divorzio con sentenza.

La procedura del divorzio non cambia in assenza di figli. In caso di divorzio consensuale si potrà stabilire anche l’assegnazione della casa coniugale in capo alla moglie o al marito.

cosa dice la legge?

La disciplina del Divorzio

LA RIFORMA CARTABIA

Con la riforma Cartabia è possibile chiedere la separazione e il divorzio insieme: in questo modo i tempi per ottenere la separazione e il divorzio sono più veloci.

La separazione e il divorzio si possono quindi chiedere con un unico atto e l’assistenza di un avvocato, preferibilmente un avvocato matrimonialista/divorzista.

Il divorzio sarà trattato insieme alla separazione nello stesso procedimento e dallo stesso Giudice.

Per ottenere il divorzio sarà sufficiente che:

- ci sia stata la separazione: basta anche semplicemente la sentenza “parziale” di separazione che viene emessa già dopo la prima udienza, senza dover attendere la conclusione della causa;
- siano trascorsi 6 o 12 mesi a seconda che la separazione sia stata pronunciata a seguito di un giudizio consensuale o giudiziale.

Con la “sentenza parziale”, il Tribunale pronuncia dopo la prima udienza la separazione senza attendere la conclusione del giudizio che proseguirà per le altre questioni ( ossia la domanda di addebito, l’affidamento dei figli, l’assegno di mantenimento).

L’udienza entro 90 giorni dal deposito del ricorso

Entro 90 giorni dal deposito in Tribunale del ricorso da parte dell’avvocato, viene fissata – con decreto – la prima udienza in cui i coniugi devono essere presenti personalmente.

Dopo la notifica da parte del ricorrente del ricorso e del decreto di fissazione di udienza al coniuge convenuto, le parti avranno la possibilità – prima dell’udienza – di depositare ulteriori atti per precisare le loro richieste e le istanze istruttorie (prove).

Alla prima udienza, i coniugi devono comparire davanti al Giudice istruttore delegato dal Collegio (prima invece comparivano davanti al Presidente del Tribunale per l’udienza presidenziale, per poi essere mandati davanti al Giudice istruttore).

I poteri del Giudice istruttore

Alla prima udienza, il Giudice istruttore, dopo aver preso visione degli atti e dei documenti, cercherà far conciliare i coniugi/genitori. Se le parti non si mettono d’accordo, il Giudice istruttore:

1) prenderà i provvedimenti provvisori ed urgenti che riguardano l’affidamento dei figli, la collocazione dei figli minori, l’assegnazione della casa coniugale, il diritto di visita, il mantenimento dei figli ecc.

Questi provvedimenti provvisori ed urgenti sono sempre modificabili, revocabili o appellabili;

2) deciderà sulle istanze istruttorie: quindi valuta le prove.

L’ascolto del minore

I figli vengono ascoltati dal Giudice istruttore quando hanno compiuto 12 anni ma anche di età inferiore quando hanno capacità di discernimento.

Il Giudice istruttore li ascolta direttamente (c.d. ascolto diretto), generalmente alla prima udienza, e può farsi assistere da un professionista se ritiene di voler rendere meno traumatica l’esperienza per il bambino o in casi di problematiche familiari.

Divorzio e Matrimonio in Chiesa o in Comune

La procedura per divorziare è identica. 

In caso di matrimonio civile in Comune si parlerà di “scioglimento del matrimonio“, mentre in caso di matrimonio religioso in Chiesa si parlerà di “cessazione degli effetti civili del matrimonio” ma la procedura è la stessa.

Diritti e doveri del coniuge (ex marito/ex moglie) dopo il divorzio

A livello patrimoniale gli effetti della sentenza di divorzio riguardano specialmente:
- la possibilità di percepire un assegno divorzile in caso di mancanza di redditi adeguati e di impossibilità oggettiva di reperirli;
- in caso di coppia con figli, il coniuge collocatario, ossia il genitore che vivrà con i figli, di solito la madre, sarà assegnatario della casa familiare e avrà diritto di abitarvi fino a quando i figli non vi vivranno più o saranno economicamente autosufficienti;
- il diritto di percepire la pensione di reversibilità, una quota del TFR del coniuge ed un assegno a carico dell’eredità;
- la perdita di tutti i diritti successori: i coniugi divorziati non sono più eredi uno dell’altro.

Quanto ai doveri degli ex coniugi, occorre subito specificare che i doveri matrimoniali vengono meno con la pronuncia di divorzio.
L’unico obbligo che rimane in corso è quello di assistenza materiale che si manifesta nel dovere di versare l’assegno divorzile – o alimentare – nel caso in cui sussistano i presupposti.
Rimangono invece i medesimi doveri di mantenimento ed istruzione nei confronti dei figli.

Divorzio e mantenimento del coniuge

La legge non stabilisce con esattezza le modalità per il calcolo dell’assegno divorzile nei confronti del coniuge ma indica unicamente una serie di criteri che possono essere utilizzati per definirlo così da garantire il rispetto di principi solidarietà tra gli ex coniugi.

L’assegno di solito può essere concesso quando viene accertata l’inadeguatezza dei mezzi e dei redditi di un coniuge e l’impossibilità oggettiva di procurarseli. Si deve comunque tenere conto delle condizioni economiche di entrambi i coniugi per verificare se esiste uno squilibrio anche in considerazione del contributo fornito da ciascuno alla conduzione della famiglia ed alla formazione del suo patrimonio economico e alla durata del matrimonio.

Effetti del divorzio sul regime patrimoniale dei coniugi

Lo scioglimento della comunione dei beni avviene già con la separazione dei coniugi (precisamente all’esito dell’udienza presidenziale quando moglie e marito sono autorizzati a vivere separati).

Quindi la pronuncia di divorzio non ha nessun effetto sul regime patrimoniale.

Affidamento figli minori

La legge stabilisce il diritto dei figli alla bigenitorialità ossia ad avere un continuo rapporto con ciascuno dei genitori anche quando questi non stanno più insieme: per questo motivo generalmente viene disposto l’affidamento condiviso ad entrambi i genitori.
Le casistiche di affidamento esclusivo attengono a situazioni di grave carenza genitoriale o conflittualità con il minore.

La collocazione, invece, determina il luogo in cui la prole dovrà vivere prevalentemente che, generalmente è la casa familiare insieme alla madre. Per l’altro genitore, invece, sarà previsto un apposito diritto di visita (ovvero dei giorni durante i quali i minori dovranno stare insieme al genitore che non vive con loro).

Per stabilire il diritto di visita assume rilevanza il deposito del piano genitoriale previsto con la riforma cartabia. Attraverso tale piano al Giudice verranno illustrate le attività che vengono svolte dal minore dettagliando gli impegni scolastici, extrascolastici, l’organizzazione del pomeriggio, l’organizzazione delle vacanze e delle visite con ciascun genitore. In questo modo il Giudice avrà la possibilità di conoscere effettivamente l’impegno che ciascun genitore garantisce all’accudimento dei figli.

l’assegno di mantenimento per i figli

I genitori devono garantire un contributo al mantenimento per i figli che si calcola in base alla situazione economica dei genitori e in proporzione alle rispettive capacità economiche e lavorative.
Ci sono poi altri elementi da prendere in considerazione come il tenore di vita goduto dalla famiglia prima del divorzio e il tempo di permanenza dei figli con ciascuno dei genitori.

L’obbligo di mantenere i propri figli permane indipendentemente dal raggiungimento della maggiore età, fino a quando non sono economicamente autosufficienti.

Ci sono poi altri elementi da prendere in considerazione come il tenore di vita goduto dalla famiglia prima del divorzio ed il tempo di permanenza dei figli con ciascuno dei genitori.
L’obbligo di mantenere i propri figli permane indipendentemente dal raggiungimento della maggiore età, fino a quando non sono economicamente autosufficienti.

Quali sono i passaggi per ottenere il Divorzio e come opera lo Studio Legale dell’Avv. Beatrice Baratelli?

1
La Consulenza
Preliminare e fondamentale è valutare la Tua situazione personale approfondendo le Tue ragioni e i Tuoi diritti in sede di consulenza, online o presso lo Studio Legale.
2
Lettere di Avvio Pratica
Si trasmette al Tuo ex coniuge apposita comunicazione per rappresentare la Tua volontà di avviare la procedura di divorzio.
3
Accordo

Sarà mio compito, previo Tuo consenso, provare a trovare un accordo che rispecchi i Tuoi interessi e diritti.

4
Procedura Consensuale
A seguito del raggiungimento dell’accordo, lo Studio Legale procede con la redazione e il deposito del ricorso dando avvio al divorzio.
5
Procedura giudiziale

In caso di mancato accordo che Ti soddisfi, lo Studio Legale procede ad attivare il procedimento per ottenere il divorzio con apposita predisposizione del ricorso e delle relative prove. Trattasi di una causa a tutti gli effetti che verrà preparata e seguita con competenza e serietà.

Quali sono le conseguenze se mi metto alla guida dopo aver bevuto?

La Sanzione Amministrativa del pagamento di una somma da euro 543 a euro 2.170, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l). All’accertamento della violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi.

L’Ammenda da 800 a 3.200 euro e l’arresto fino a sei mesi, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno.

L’Ammenda da 1.500 a 6.000 euro e l’arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni. (Art 186 cds).

Una Sanzione Amministrativa

del pagamento di una somma da euro 543 a euro 2.170, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l). All’accertamento della violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi.

L'Ammenda da 800 a 3.200 euro

e l’arresto fino a sei mesi, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno.

L'Ammenda da 1.500 a 6.000 euro

e l’arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni. (Art 186 cds).

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Per affrontare al meglio la tua situazione occorrono alcuni step fondamentali:

1
La Consulenza

Il primo passo è quello di analizzare il reato che ti hanno contestato e la relativa pena accessoria (sospensione o revoca della patente) quindi stabilire il Tuo piano di azione personalizzato.

2
L'Opposizione a Decreto di Condanna

Generalmente a seguito della contestazione del reato di guida in stato di ebbrezza ex art. 186 codice della strada si riceve la notifica del decreto penale di condanna e lo Studio Legale si occuperà di redigere e depositare la relativa opposizione al decreto penale di condanna.

3
Il Processo Penale

Generalmente a seguito della contestazione del reato di guida in stato di ebbrezza ex art. 186 codice della strada si riceve la notifica del decreto penale di condanna e lo Studio Legale si occuperà di redigere e depositare la relativa opposizione al decreto penale di condanna.

Step 1

La Consulenza

Che sia la prima volta che sei stato fermato

per guida in stato di ebbrezza o che Ti sia già successo, la consulenza con l’Avvocato penalista che si occupa di reati stradali è il primo passo da compiere per sapere in modo dettagliato cosa fare per riavere la patente prima possibile e per affrontare il processo penale in modo sicuro seguito da me passo dopo passo.
Ti verrà fornito un piano di azione personalizzato.

Step 2

L’Opposizione a Decreto Penale di Condanna

Il decreto penale di condanna equivale

ad una sentenza di condanna vera e propria: prevede una sanzione pecuniaria, oltre alla pena accessoria della sospensione o della revoca della patente.
Per evitare tale condanna è sufficiente proporre opposizione: ma attenzione perché il termine per fare opposizione è di quindici giorni che decorrono dalla data di notifica del provvedimento (e cioè dalla concreta ricezione dell’atto).
Con l’opposizione sarà possibile chiedere lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità o la messa alla prova e non avere conseguenze rilevabili nel casellario giudiziale.

Step 3

Il Processo Penale

Con l’opposizione al decreto penale di condanna

seguirà l’avvio del processo penale ove l’Avvocato Beatrice Baratelli difenderà i Tuoi diritti.
Come già detto, sarà possibile definire il processo penale con lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità.
Tuttavia se il guidatore ha provocato un incidente stradale non avrà la possibilità di estinguerlo con i lavori di pubblica utilità.
A quel punto l’indagato o imputato per guida in stato di ebbrezza avrà a disposizione diverse strategie processuali da valutare insieme al proprio Avvocato.
La messa alla prova consiste nella prestazione di ore di lavori di utilità sociale, oltre al versamento di una somma al fondo “Vittime della Strada” a titolo di condotta riparatoria del reato commesso.
Anche la messa alla prova, così come il corretto svolgimento dei lavori di pubblica utilità, comporta l’estinzione del reato.

APPROFONDIMENTI
Step 1

La Consulenza

Che sia la prima volta che sei stato fermato per guida in stato di ebbrezza o che Ti sia già successo, la consulenza con l’Avvocato penalista che si occupa di reati stradali è il primo passo da compiere per sapere in modo dettagliato cosa fare per riavere la patente prima possibile e per affrontare il processo penale in modo sicuro seguito da me passo dopo passo.
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Step 2

L’Opposizione a Decreto Penale di Condanna

Il decreto penale di condanna equivale ad una sentenza di condanna vera e propria: prevede una sanzione pecuniaria, oltre alla pena accessoria della sospensione o della revoca della patente.
Per evitare tale condanna è sufficiente proporre opposizione: ma attenzione perché il termine per fare opposizione è di quindici giorni che decorrono dalla data di notifica del provvedimento (e cioè dalla concreta ricezione dell’atto).
Con l’opposizione sarà possibile chiedere lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità o la messa alla prova e non avere conseguenze rilevabili nel casellario giudiziale.

Step 3

Il Processo Penale

Con l’opposizione al decreto penale di condanna seguirà l’avvio del processo penale ove l’Avvocato Beatrice Baratelli difenderà i Tuoi diritti.
Come già detto, sarà possibile definire il processo penale con lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità.
Tuttavia se il guidatore ha provocato un incidente stradale non avrà la possibilità di estinguerlo con i lavori di pubblica utilità.
A quel punto l’indagato o imputato per guida in stato di ebbrezza avrà a disposizione diverse strategie processuali da valutare insieme al proprio Avvocato.
La messa alla prova consiste nella prestazione di ore di lavori di utilità sociale, oltre al versamento di una somma al fondo “Vittime della Strada” a titolo di condotta riparatoria del reato commesso.
Anche la messa alla prova, così come il corretto svolgimento dei lavori di pubblica utilità, comporta l’estinzione del reato.

AVV. BEATRICE BARATELLI

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Per questo motivo l’Avv. divorzista Beatrice Baratelli si occuperà personalmente del Tuo divorzio, consensuale o giudiziale, con impegno e serietà, prestando particolare attenzione anche al rapporto umano con il proprio assistito garantendo comprensione e sensibilità delle Tue ragioni.

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Domande Frequenti

Alcune delle domande che vengono poste dai nostri clienti.

No, nel senso che un coniuge può decidere di non aderire alla richiesta di divorzio consensuale, ma se l’altro procede giudizialmente con una causa, il Tribunale pronuncerà il divorzio lo stesso.

Non sempre la moglie ha diritto all’assegno divorzile, specie se è economicamente indipendente ed autosufficiente. Occorre valutare caso per caso.

Entrambi gli ex coniugi sono tenuti a mantenere i figli.

Anche in questo caso per stabilire l’assegno di mantenimento non ci sono tabelle o criteri previsti per legge ma occorre una precisa valutazione dei seguenti fattori:
1. la situazione e capacità economica di entrambi i coniugi;
2. il tenore di vita goduto dalla famiglia;
3. il tempo di permanenza dei figli presso i genitori.

Può essere previsto in forma diretta (ovvero ciascun genitore si occupa del pagamento delle spese per il tempo di permanenza del figlio presso di sé) oppure con il versamento di un assegno periodico (generalmente mensile a favore del genitore che vive con i figli).

L’obbligo di mantenere i propri figli permane fino a quando non sono economicamente autosufficienti.

Sinteticamente si elencano gli aspetti che vengono decisi dagli ex coniugi in caso di divorzio consensuale oppure dal Tribunale in caso di divorzio giudiziale:

1. l’affidamento e la collocazione dei figli;
2. l’assegnazione della casa coniugale;
3. il diritto di visita del genitore che non vive con i figli;
4. il mantenimento dei figli ed eventualmente del coniuge.

La legge prevede che i coniugi, prima di procedere con il divorzio, debbano essere separati per almeno 6 mesi in caso di separazione consensuale e per almeno 12 mesi in caso di separazione giudiziale.

I documenti necessari per la separazione sono:
– estratto per riassunto dell’atto di matrimonio da chiedere al Comune di celebrazione del matrimonio o al comune di residenza all’epoca del matrimonio;
– certificato di stato di famiglia e di residenza;
– copia del documento di identità e del codice fiscale dei coniugi;
– dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni di entrambi i coniugi, estratti conto e documentazione attestante proprietà immobiliari.

In caso di divorzio giudiziale devono essere depositati i documenti utili a provare lo stato patrimoniale e reddituale delle parti, in presenza di figli minore occorre depositare anche un piano genitoriale e copia di eventuali provvedimenti, anche provvisori, eventualmente già adottati di procedimenti pendenti tra le parti.

La separazione non fa cessare il matrimonio ma ne sospende gli effetti.
Il divorzio invece causa lo scioglimento del matrimonio o la cessazione dei suoi effetti civili (nel caso in cui è stato celebrato un matrimonio religioso).

Nel caso in cui il coniuge separato muoia, il superstite a cui non è stata addebitata la separazione, mantiene i diritti successori del coniuge non separato quindi egli è erede del defunto come se la separazione non ci fosse stata. Nel caso in cui a morire è un ex coniuge già divorziato, invece, il superstite non ha diritti successori salva la possibilità di poter ottenere una quota di pensione di reversibilità o di chiedere un assegno a carico dell’eredità (se titolare di assegno divorzile).

La sentenza di divorzio mette fine all’unione matrimoniale (o solo agli aspetti civili di essa nel caso in cui il matrimonio fosse religioso).

La fine del matrimonio ha effetti sia patrimoniali che personali sulle parti (ad esempio conseguenze sul cognome, sui doveri di assistenza reciproca).

Spetta all’ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza degli ex coniugi procedere con la trascrizione del provvedimento comunicato dal Tribunale, dando pubblicità all’avvenuto divorzio.

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2022
– Il conflitto in Ambito Familiare

2022
Separazione e Divorzio

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– La Mediazione Familiare

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Alcune persone che ho aiutato
R.B
R.B
19/06/2023
Sono rimasto molto soddisfatto , è una persona preparata e seria dove svolge il suo lavoro molto precisa con grande professionalità e competenza
Lucia Rossi
Lucia Rossi
05/06/2023
L'Avv. Baratelli mi ha seguito con professionalità e competenza nella mia separazione personale dal mio ex marito. Professionista attenta, gentile e sempre disponibile, qualità che ho apprezzato molto. La consiglio
Caterina Dusi
Caterina Dusi
27/05/2023
Professionista seria, competente, corretta e gentile. La consiglio
Cristian Carigi
Cristian Carigi
19/05/2023
Studio Legale di alto livello attenzione e cortesia .
Viktor Rutkovskiy
Viktor Rutkovskiy
15/03/2023
E un avvocato molto competente sebbene molto giovane. Sa il suo lavoro, che dire, io sono stato assolto. Grazie avvocato!!!!
Michele Pepe
Michele Pepe
15/03/2023
Vorrei ringraziare l’avvocato Baratelli Beatrice per la sua professionalità, la sua disponibilità e il suo sostegno durante una pratica difficile conclusa nel migliore. Bravissima Avvocato penalista a Cesena ! Lo consiglio.
emiljan hushi
emiljan hushi
09/03/2023
Mi sono rivolto all'avvocato per quel che riguarda il caso mio e di mia moglie ed è stata una scelta che rifarei volentieri! Una persona cordiale e molto preparata che mi ha aiutato tanto durante il nostro percorso. Il servizio offerto dall'Avvocato Baratelli e' stato ottimo: veloce, cortese e molto efficiente. Consiglierei chiunque abbia un problema di contattare l'avvocato Baratelli Beatrice!
Mario Babocci
Mario Babocci
15/02/2023
Ha seguito mia figlia per una causa contro una concessionaria e ci ha fatto ottenere quanto ci spettava. É competente professionale e sempre disponibile
alessio orsini
alessio orsini
14/01/2023
Professionista seria e preparata.