Sei in crisi con il tuo coniuge o partner e vuoi sapere:

QUALI SONO I TUOI DIRITTI?

SE TI SPETTA LA CASA CONIUGALE E IL MANTENIMENTO?

COME TUTELARTI?

Contatta l’Avv. Beatrice Baratelli che si occupa di separazioni.

Hai bevuto prima di metterti alla guida?

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La Separazione

La separazione può essere consensuale o giudiziale.

La separazione consensuale consente ai coniugi di separarsi di comune accordo con un procedimento più rapido rispetto all’alternativa della separazione giudiziale.

La separazione legale giudiziale, invece, si ha quando tra i coniugi non vi è alcun accordo nella determinazione delle condizioni (personali e patrimoniali) della separazione stessa e in questo caso è il Tribunale stesso a decidere, tramite sentenza, le condizioni della separazioni.

La separazione non pone fine al matrimonio, ma ne sospende alcuni effetti ( per esempio non c’è più obbligo di coabitazione e fedeltà.) in attesa del successivo divorzio.

Con la Riforma Cartabia con la separazione può essere chiesto anche il divorzio che viene deciso dallo stesso giudice così da ottenere una riduzione della durata delle cause.

cosa dice la legge?

La disciplina della Separazione

L'ACCORDO

La procedura di separazione consensuale si caratterizza per l’accordo tra i coniugi.

Le principali questioni che solitamente sono oggetto dell’accordo riguardano:

- Il mantenimento per i figli oltre al pagamento delle spese straordinarie;
- L’affidamento dei figli;
- La collocazione dei figli presso un genitore;

- L’assegnazione della casa coniugale e il diritto di visita del genitore non collocatario;
- L’eventuale, mantenimento per il coniuge (generalmente, assegno di mantenimento per la moglie separata);
- Eventuali benefits per il coniuge (ad esempio, pagamento del marito alla moglie delle spese
- Mutuo, ed eventuali restituzioni;
- Rapporti patrimoniali tra coniugi.

L’ASSEGNO DI MANTENIMENTO AL CONIUGE

Il mantenimento del coniuge (generalmente la moglie) è un aspetto molto combattuto in sede di accordo.
Non sempre però il coniuge ha diritto ad un assegno di mantenimento, tale diritto non spetta quando:

1. La moglie è economicamente autosufficiente (cioè quando ha risorse economiche sufficienti per far fronte alle spese essenziali, quali per esempio vitto, alloggio, esercizio dei diritti fondamentali).
2. La separazione è stata addebitata alla moglie (ad esempio per un tradimento quando è la causa della separazione). Per veder riconosciuto l’addebito è necessaria la separazione giudiziale (e quindi andare in causa) quindi l’addebito della separazione non può essere chiesto né nella separazione consensuale né nel divorzio.

Il coniuge a cui è stata addebitata la separazione perde sia il diritto a poter chiedere un assegno di mantenimento che a poter ereditare in caso di morte dell’altro coniuge. Inoltre potrebbe eventualmente essere condannato a risarcire i danni all’altro coniuge.

Se si decide, invece, di procedere con una separazione consensuale, non si potrà chiedere l’addebito, neppure nel divorzio.

L’indipendenza economica della moglie può derivare da:
- Reddito da lavoro;
- Reddito d’imprese;
- Reddito da patrimonio immobiliare.

Nella separazione, l’assegno di mantenimento per la moglie non ha più lo scopo di consentire alla moglie di mantenere lo stesso stile di vita goduto durante il matrimonio ma ha una funzione “assistenziale e compensativa”.
Per questo motivo per calcolare l’assegno di mantenimento alla moglie, si devono tenere in considerazione alcuni parametri per entrambi i coniugi, ossia:

- La situazione economica dei coniugi;
- La durata del matrimonio;
- L’età del coniuge beneficiario;
- Le condizioni di salute dei coniugi;
- La capacità di reddito dei coniugi.

In caso di mantenimento della moglie, nelle condizioni di separazione consensuale saranno specificate anche le modalità di pagamento.

Per esempio può decidersi per un assegno periodico che che comporti il pagamento mensile di una somma determinata in sede di accordo, oppure per un pagamento in un’unica soluzione di un importo stabilito tra le parti.

IL MANTENIMENTO DEI FIGLI

Innanzitutto occorre subito specificare che entrambi i genitori hanno l’obbligo di mantenere i figli minori o maggiorenni non economicamente autosufficienti o portatori di handicap.

Ogni genitore contribuirà al mantenimento dei figli in funzione della propria capacità reddituale e patrimoniale.

Per il mantenimento dei figli, generalmente il padre verserà alla madre:

1. Un assegno mensile per le spese ordinarie dei figli.
2 Il pagamento delle spese straordinarie dei figli di solito nella misura del 50% (spese mediche, sportive, extrascolastiche, ludiche, lezioni private ecc.).

Il pagamento del mantenimento avviene generalmente con un bonifico mensile versato dal padre alla madre che vive con i figli.
L’affidamento prevalente è quello condiviso che riconosce ad entrambi i genitori un ruolo paritetico nell’educazione e nella cura dei minori con lo scopo di far mantenere loro un rapporto il più possibile equilibrato con entrambi i genitori.

L’AFFIDAMENTO DEI FIGLI

Per affidamento dei figli si intende l’individuazione del genitore più idoneo a prendere le decisioni essenziali per la vita e l’educazione dei figli minori.

La collocazione, invece, riguarda l’individuazione del genitore con cui i figli dovranno vivere dopo la separazione. Al genitore non collocatario quindi spetta il diritto di visita.

L’affidamento prevalente è quello condiviso che riconosce ad entrambi i genitori un ruolo paritetico nell’educazione e nella cura dei minori. bambini con lo scopo di far mantenere loro un rapporto il più possibile equilibrato sia con la mamma che con il papà.

IL DIRITTO DI VISITA

Il diritto di visita di solito spetta al padre perché generalmente i figli vengono collocati presso la madre.
Questo significa che nell’accordo devono essere specificati i giorni in cui i figli staranno con il papà (week end e giorni infrasettimanali con eventuale pernottamento) e anche le vacanze invernali ed estive, festività (Natale, Capodanno, Pasqua ecc.).

Con l’accordo i coniugi hanno spazio per decidere in conformità alle loro esigenze tenendo però conto del benessere dei figli e nel rispetto del principio di bigenitorialità.

Nel caso in cui il Tribunale ritenga che gli accordi relativi all’affidamento ed alla collocazione dei minori non siano equilibrati può suggerire i correttivi da apportare.

Nel caso in cui moglie e marito rifiutino di modificare gli accordi, il Tribunale potrebbe non procede con l’omologa del verbale di separazione.

L’ASSEGNAZIONE DELLA CASA CONIUGALE

L’assegnazione della casa familiare è collegata alla tutela dei figli a continuare a vivere nella stessa casa. Quindi il provvedimento di assegnazione non dipende dalla proprietà dell’immobile (la casa può essere di proprietà del padre, ma essere assegnata alla madre che vive con i figli).

Il diritto ad abitare nella casa familiare spetta principalmente ai figli e, solo di riflesso e come conseguenza, al genitore collocatario, ossia al genitore che vivrà con i figli.

Generalmente il coniuge che riceve l’assegnazione della casa avrà diritto di abitarvi fino a quando i figli non vi vivranno più o saranno economicamente autosufficienti (quindi anche dopo la maggiore età ma fino al raggiungimento dell’indipendenza economica), salvo diverso accordo tra le parti.

Quali sono i passaggi per ottenere la separazione e come opera lo Studio Legale dell’Avv. Beatrice Baratelli?

1
La Consulenza
Preliminare e fondamentale è valutare la Tua situazione personale approfondendo le Tue ragioni e i Tuoi diritti in sede di consulenza, online o presso lo Studio Legale.
2
Lettere di Avvio Pratica

Si trasmette al Tuo ex coniuge apposita comunicazione per rappresentare la Tua volontà di avviare la procedura di separazione.

3
Accordo

Sarà mio compito, previo Tuo consenso, provare a trovare un accordo che rispecchi i Tuoi interessi e diritti.

4
Procedura Consensuale
A seguito del raggiungimento dell’accordo, lo Studio Legale procede con la redazione e il deposito del ricorso dando avvio alla separazione consensuale.
5
Procedura giudiziale

In caso di mancato accordo che Ti soddisfi, lo Studio Legale procede ad attivare il procedimento per ottenere la separazione giudiziale con apposita predisposizione del ricorso e delle relative prove. Trattasi di una causa a tutti gli effetti che verrà preparata e seguita con competenza e serietà.

Carcere da 6 a 20 anni

e l’arresto fino a sei mesi, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno.

L'Ammenda da 800 a 3.200 euro

e l’arresto fino a sei mesi, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno.

Carcere da 6 a 22 anni

e multa da 26.000 a 300.000 Euro.

Per chiunque, essendo munito dell’autorizzazione di cui all’articolo 17, illecitamente cede, mette o procura che altri metta in commercio le sostanze o le preparazioni indicate nelle tabelle I e II di cui all’articolo 14. La condotta è punita con la reclusione da sei a ventidue anni e con la multa da euro 26.000 a euro 300.000.

Quali sono le conseguenze se mi metto alla guida dopo aver bevuto?

La Sanzione Amministrativa del pagamento di una somma da euro 543 a euro 2.170, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l). All’accertamento della violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi.

L’Ammenda da 800 a 3.200 euro e l’arresto fino a sei mesi, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno.

L’Ammenda da 1.500 a 6.000 euro e l’arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni. (Art 186 cds).

Una Sanzione Amministrativa

del pagamento di una somma da euro 543 a euro 2.170, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l). All’accertamento della violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi.

L'Ammenda da 800 a 3.200 euro

e l’arresto fino a sei mesi, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno.

L'Ammenda da 1.500 a 6.000 euro

e l’arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni. (Art 186 cds).

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Per affrontare al meglio la tua situazione occorrono alcuni step fondamentali:

1
La Consulenza

Il primo passo è quello di analizzare il reato che ti hanno contestato e la relativa pena accessoria (sospensione o revoca della patente) quindi stabilire il Tuo piano di azione personalizzato.

2
L'Opposizione a Decreto di Condanna

Generalmente a seguito della contestazione del reato di guida in stato di ebbrezza ex art. 186 codice della strada si riceve la notifica del decreto penale di condanna e lo Studio Legale si occuperà di redigere e depositare la relativa opposizione al decreto penale di condanna.

3
Il Processo Penale

Generalmente a seguito della contestazione del reato di guida in stato di ebbrezza ex art. 186 codice della strada si riceve la notifica del decreto penale di condanna e lo Studio Legale si occuperà di redigere e depositare la relativa opposizione al decreto penale di condanna.

Step 1

La Consulenza

Che sia la prima volta che sei stato fermato

per guida in stato di ebbrezza o che Ti sia già successo, la consulenza con l’Avvocato penalista che si occupa di reati stradali è il primo passo da compiere per sapere in modo dettagliato cosa fare per riavere la patente prima possibile e per affrontare il processo penale in modo sicuro seguito da me passo dopo passo.
Ti verrà fornito un piano di azione personalizzato.

Step 2

L’Opposizione a Decreto Penale di Condanna

Il decreto penale di condanna equivale

ad una sentenza di condanna vera e propria: prevede una sanzione pecuniaria, oltre alla pena accessoria della sospensione o della revoca della patente.
Per evitare tale condanna è sufficiente proporre opposizione: ma attenzione perché il termine per fare opposizione è di quindici giorni che decorrono dalla data di notifica del provvedimento (e cioè dalla concreta ricezione dell’atto).
Con l’opposizione sarà possibile chiedere lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità o la messa alla prova e non avere conseguenze rilevabili nel casellario giudiziale.

Step 3

Il Processo Penale

Con l’opposizione al decreto penale di condanna

seguirà l’avvio del processo penale ove l’Avvocato Beatrice Baratelli difenderà i Tuoi diritti.
Come già detto, sarà possibile definire il processo penale con lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità.
Tuttavia se il guidatore ha provocato un incidente stradale non avrà la possibilità di estinguerlo con i lavori di pubblica utilità.
A quel punto l’indagato o imputato per guida in stato di ebbrezza avrà a disposizione diverse strategie processuali da valutare insieme al proprio Avvocato.
La messa alla prova consiste nella prestazione di ore di lavori di utilità sociale, oltre al versamento di una somma al fondo “Vittime della Strada” a titolo di condotta riparatoria del reato commesso.
Anche la messa alla prova, così come il corretto svolgimento dei lavori di pubblica utilità, comporta l’estinzione del reato.

APPROFONDIMENTI
Step 1

La Consulenza

Che sia la prima volta che sei stato fermato per guida in stato di ebbrezza o che Ti sia già successo, la consulenza con l’Avvocato penalista che si occupa di reati stradali è il primo passo da compiere per sapere in modo dettagliato cosa fare per riavere la patente prima possibile e per affrontare il processo penale in modo sicuro seguito da me passo dopo passo.
Ti verrà fornito un piano di azione personalizzato.

Step 2

L’Opposizione a Decreto Penale di Condanna

Il decreto penale di condanna equivale ad una sentenza di condanna vera e propria: prevede una sanzione pecuniaria, oltre alla pena accessoria della sospensione o della revoca della patente.
Per evitare tale condanna è sufficiente proporre opposizione: ma attenzione perché il termine per fare opposizione è di quindici giorni che decorrono dalla data di notifica del provvedimento (e cioè dalla concreta ricezione dell’atto).
Con l’opposizione sarà possibile chiedere lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità o la messa alla prova e non avere conseguenze rilevabili nel casellario giudiziale.

Step 3

Il Processo Penale

Con l’opposizione al decreto penale di condanna seguirà l’avvio del processo penale ove l’Avvocato Beatrice Baratelli difenderà i Tuoi diritti.
Come già detto, sarà possibile definire il processo penale con lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità.
Tuttavia se il guidatore ha provocato un incidente stradale non avrà la possibilità di estinguerlo con i lavori di pubblica utilità.
A quel punto l’indagato o imputato per guida in stato di ebbrezza avrà a disposizione diverse strategie processuali da valutare insieme al proprio Avvocato.
La messa alla prova consiste nella prestazione di ore di lavori di utilità sociale, oltre al versamento di una somma al fondo “Vittime della Strada” a titolo di condotta riparatoria del reato commesso.
Anche la messa alla prova, così come il corretto svolgimento dei lavori di pubblica utilità, comporta l’estinzione del reato.

AVV. BEATRICE BARATELLI

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Per questo motivo l’Avv. matrimonialista Beatrice Baratelli si occuperà personalmente del Tuo procedimento per la separazione, consensuale o giudiziale, con impegno e serietà, prestando particolare attenzione anche al rapporto umano con il proprio assistito garantendo comprensione e sensibilità delle Tue ragioni.

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Domande Frequenti

Alcune delle domande che vengono poste dai nostri clienti.

No, nel senso che un coniuge può decidere di non aderire alla richiesta di separazione consensuale, ma se l’altro procede giudizialmente con una causa, il Tribunale pronuncerà la separazione lo stesso.

  1. Il coniuge potrebbe aver diritto ad un assegno di mantenimento, generalmente per la moglie.
  2. Al genitore che vivrà con i figli verrà assegnata la casa coniugale, e avrà diritto di abitarvi fino a quando i figli non vi vivranno più, o saranno maggiorenni ed economicamente autosufficienti. Il diritto di abitare nella casa familiare spetta ai figli e, di riflesso, al genitore che vive con loro.
  3. La comunione dei beni si scioglie ed ai coniugi spetta, tendenzialmente, il 50% del corrispettivo dei beni (mobili e immobili) acquistati nel corso del matrimonio.

Nella separazione non sempre la moglie ha diritto all’assegno di mantenimento, specie se è economicamente indipendente ed autosufficiente: non è automatico che in caso di separazione la moglie sia il soggetto economicamente più debole.

Il marito non è inoltre tenuto a versare l’assegno di mantenimento se la separazione è addebitabile alla moglie (ad esempio in caso di infedeltà e il tradimento deve costituire la causa della separazione).

L’addebito della separazione può essere chiesto solo con la separazione giudiziale ossia con una causa in Tribunale, e non può essere chiesto nella separazione consensuale.

Occorre specificare subito non esiste una formula matematica, ma bisogna valutare diversi elementi di entrambi i coniugi, ossia:

– la situazione economica, sia patrimoniale che reddituale;
– l’età;
– la durata del matrimonio;
– le condizioni di salute;
la ridotta capacità di produrre reddito.

In precedenza, il tenore di vita analogo a quello goduto durante il matrimonio era un criterio rilevante, ad oggi invece è un criterio marginale, e l’assegno ha solo una funzione assistenziale e compensativa.

  1. Il coniuge non ha diritto a ricevere l’assegno di mantenimento (potendo richiedere al massimo solo un assegno alimentare ma si ottiene se non ha i mezzi sufficienti per provvedere al proprio sostentamento).
  2. Il coniuge perde i diritti in caso di successione.
  3. Il coniuge potrebbe essere condannato al risarcimento dei danni.

Entrambi i coniugi sono tenuti a mantenere i figli.

Anche in questo caso per stabilire l’assegno di mantenimento non ci sono tabelle o criteri previsti per legge ma occorre una precisa valutazione dei seguenti fattori:

– la situazione e capacità economica di entrambi i coniugi;
– il tenore di vita goduto dalla famiglia;
– il tempo di permanenza dei figli presso i genitori.

Può essere previsto in forma diretta (ovvero ciascun genitore si occupa del pagamento delle spese per il tempo di permanenza del figlio presso di sé) oppure con il versamento di un assegno periodico (generalmente mensile a favore del genitore che vive con i figli).

L’obbligo di mantenere i propri figli permane fino a quando non sono economicamente autosufficienti.

Sinteticamente si elencano gli aspetti che vengono deciso dai coniugi in caso di separazione consensuale oppure dal Tribunale in caso di separazione giudiziale:

– l’affidamento e la collocazione dei figli;
– l’assegnazione della casa coniugale;
– il diritto di visita del genitore che non vive con i figli;
– il mantenimento dei figli ed eventualmente del coniuge;
– i rapporti patrimoniali tra coniugi (esempio la divisione dei soldi nel conto corrente cointestato).

La legge prevede che i coniugi, prima di procedere con il divorzio, debbano essere separati per almeno 6 mesi in caso di separazione consensuale e per almeno 12 mesi in caso di separazione giudiziale.

I documenti necessari per la separazione sono:

– estratto per riassunto dell’atto di matrimonio da chiedere al Comune di celebrazione del matrimonio o al comune di residenza all’epoca del matrimonio;
– certificato di stato di famiglia e di residenza;
– copia del documento di identità e del codice fiscale dei coniugi;
– dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni di entrambi i coniugi, estratti conto e documentazione attestante proprietà immobiliari.

In caso di separazione giudiziale devono essere depositati i documenti utili a provare lo stato patrimoniale e reddituale delle parti, in presenza di figli minori occorre depositare anche un piano genitoriale e copia di eventuali provvedimenti, anche provvisori, eventualmente già adottati di procedimenti pendenti tra le parti.

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Alcune persone che ho aiutato
R.B
R.B
19/06/2023
Sono rimasto molto soddisfatto , è una persona preparata e seria dove svolge il suo lavoro molto precisa con grande professionalità e competenza
Lucia Rossi
Lucia Rossi
05/06/2023
L'Avv. Baratelli mi ha seguito con professionalità e competenza nella mia separazione personale dal mio ex marito. Professionista attenta, gentile e sempre disponibile, qualità che ho apprezzato molto. La consiglio
Caterina Dusi
Caterina Dusi
27/05/2023
Professionista seria, competente, corretta e gentile. La consiglio
Cristian Carigi
Cristian Carigi
19/05/2023
Studio Legale di alto livello attenzione e cortesia .
Viktor Rutkovskiy
Viktor Rutkovskiy
15/03/2023
E un avvocato molto competente sebbene molto giovane. Sa il suo lavoro, che dire, io sono stato assolto. Grazie avvocato!!!!
Michele Pepe
Michele Pepe
15/03/2023
Vorrei ringraziare l’avvocato Baratelli Beatrice per la sua professionalità, la sua disponibilità e il suo sostegno durante una pratica difficile conclusa nel migliore. Bravissima Avvocato penalista a Cesena ! Lo consiglio.
emiljan hushi
emiljan hushi
09/03/2023
Mi sono rivolto all'avvocato per quel che riguarda il caso mio e di mia moglie ed è stata una scelta che rifarei volentieri! Una persona cordiale e molto preparata che mi ha aiutato tanto durante il nostro percorso. Il servizio offerto dall'Avvocato Baratelli e' stato ottimo: veloce, cortese e molto efficiente. Consiglierei chiunque abbia un problema di contattare l'avvocato Baratelli Beatrice!
Mario Babocci
Mario Babocci
15/02/2023
Ha seguito mia figlia per una causa contro una concessionaria e ci ha fatto ottenere quanto ci spettava. É competente professionale e sempre disponibile
alessio orsini
alessio orsini
14/01/2023
Professionista seria e preparata.